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“Della Traviata sorridi al desìo”, l’opera di Verdi al Festival lirico

La Traviata in scena all'Arena di Verona

Ad aprire l’Arena di Verona Opera Festival lo scorso 21 giugno è stata la Traviata, diretta da Zeffirelli. Andata in scena con un allestimento kolossal inedito, ha stupito tutto il pubblico, tra cui sedeva il Presidente della Repubblica Mattarella. L’opera in tre atti con musiche di Giuseppe Verdi e libretto di Francesco Maria Piave costituisce, insieme a Il trovatore e a Rigoletto, la cosiddetta “trilogia popolare”. È basata su La signora delle camelie, del drammaturgo francese Alexandre Dumas figlio. Vi raccontiamo la trama dell’opera e la sua storia nell’Arena di Verona.

Violetta Valery e la scoperta dell’amore

Ambientata a Parigi, narra le avventure della giovane cortigiana Violetta Valery, una prostituta d’alto bordo votata al lusso e ai piaceri della vitache durante una serata in allegria conosce Alfredo Germont, il quale non tarda a confessarle il suo amore.

La traviata: scenografia
La spettacolare e inedita sceneggiatura ©Foto Ennevi/Fondazione Arena di Verona

Quest’incontro le provoca sgomento: nessuno mai si era dichiarato, e con tanta gentilezza, e lei stessa temeva di non essere in grado di corrispondere tale nobile sentimento, anzi, quasi lo rifiutava. Al termine del loro incontro, comunque, gli regala una camelia e lo invita a ritornare da lei quando sarà appassita (in sostanza, il giorno dopo).

Il ritiro, l’amore e destino avverso

Violetta si trasferisce in periferia insieme al suo amato Alfredo, e comincia per entrambi una vita serena. Durante questo periodo, tuttavia, la donna vende tutti i suoi averi per fra fronte al mantenimento del compagno, il quale, una volta essersene reso conto, parte per Parigi per risanare le economie. L’amore e la tranquillità continuano a regnare nella coppia, almeno fino a quando non interviene il signor Giorgio Germont che calunnia e accusa la giovane, ignaro della realtà, di stare con suo figlio solo per interessi.

La traviata: Violetta in scena
Violetta Valery in scena ©Foto Ennevi/Fondazione Arena di Verona

Il signor Germont intende far lasciare i due poiché la loro relazione è uno scandalo per la famiglia e mina il matrimonio di sua figlia. Il perfido suocero ha la meglio e convince Violetta, seppure addolorata, a lasciare Alfredo. Al suo ritorno il giovane trova l’amata che scappa via in lacrime e, sul tavolo, una lettera d’addio dalla quale evince che lei lo avesse lasciato in quanto “nostalgica” della sua precedente vita mondana. Adirato per questo, la ’insegue fino a Parigi, dove l’insulta e l’umilia pubblicamente, per poi ritornare nella casa del padre.

L’ultimo sospiro della Traviata

Le precarie condizioni di salute di Violetta, che nel frattempo si è ammalata di tubercolosi, si inaspriscono e la costringono a letto: i suoi giorni stanno per finire. Tutto ciò che anela è il ritorno dell’amato, e il desiderio diventa realtà quando Alfredo, saputa tutta la verità dal padre, ritorna per chiederle perdono. Alla sua vista Violetta pare per magia sentirsi meglio e recuperare le forze, salvo poi svenire e, infine, esalare l’ultimo sospiro davanti agli occhi dell’amato.

La morte di violetta
Violetta muore tra le braccia dell’amato ©Foto Ennevi/Fondazione Arena di Verona

La Traviata a teatro e all’Arena

L’opera di Verdi calcò le scene per la prima volta al Teatro La Fenice, nel marzo del 1853. Fu oggetto di censura e rimaneggiata in alcune sue parti, a causa dei contenuti ritenuti immorali dalla borghesia. per sottrarla a tale censura per esempio ne cambiarono l’ambientazione cronologica, spostandola tra il XVIII e il XIX secolo. Quando tuttavia la situazione cambiò, l’opera ritornò all’originario splendore, e il successo nei secoli fu tale che nel 2013 raggiunse il record di opera più rappresentata con oltre 600 performances. All’Arena venne portata per la prima volta nel 1946 ed è stata presente in tutto 16 stagioni, aprendo il festival del ’70, dell’87 e del 2011. La “Suprema Traviata”, così definita dalla Fondazione Arena, ha inaugurato anche quest’anno il Festival Lirico, andando in mondovisione con Antonella Clerici. Per gli appassionati o i semplici curiosi, ecco invece le prossime date: a luglio sarà in Arena il 19 e 25, ad agosto il 1, l’8, il 17, il 22 e il 30, mentre a settembre ci sarà una sola rappresentazione, peraltro l’ultima, il giorno 5.

“Della Traviata sorridi al desìo”, l’opera di Verdi al Festival lirico ultima modifica: 2019-07-12T17:25:03+02:00 da Serena Villella

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