Le cave di Prun sono uno dei tanti tesori naturali che si possono trovare nella zona della Valpolicella. Questo sito naturale si trova alle pendici del Monte Fane vicino a Negrar. In queste cave si può trovare la scaglia rosa, ossia una pietra di facile estrazione denominata “pietra di Prun”.
Al giorno di oggi queste cave non vengono più utilizzate, ma nel corso della storia venivano usate per abitazioni e strutture rustiche costruite come stalle, fienili e portici per raccogliere gli attrezzi.
Cave di Prun: un monumento del paesaggio costruito in parte dall’uomo e in parte dalla natura
La costruzione di queste cave è stata iniziata soprattutto per ricavare le lastre della nota pietra di Prun. Queste lastre naturali sono note per il loro colore rosso-biancastra facilitato nello stacco dalla presenza dell’argilla che separa gli strati. La pietra di Prun è stata fondamentale per il paese per essere una risorsa economico-naturale che aiutava il commercio nazionale e internazionale della zona.
Se la natura ha aiutato la geomorfologia delle rocce, l’uomo ha contribuito alla loro escavazione durata dalla fine dell’Ottocento alla metà del Novecento rendendo la zona della Valpolicella importante anche per il lato del turismo.
Cave di Prun: il prelievo della pietra risale al Medioevo
L’apertura delle gallerie sulle montagne della Valpolicella si operava manualmente asportando gli strati meno consistenti. Essi venivano tolti utilizzando cunei e punte formando delle gallerie staccando i vari livelli di stratificazione.
L’escavazione nella zona della Valpolicella è un’attività che ha da sempre accompagnato la storia dei veronesi. Infatti la prima volta che compare il termine di cava di pietra è nel 1204 nella proprietà di tale Capavo nella frazione di Torbe. Gli intrecci delle cave e delle gallerie ha portato un fascino ulteriore sulla veduta paesaggistica della valle di Negrar.
I villaggi della zona della Valpolicella costruiti con la pietra di Prun
Nella Valpolicella e nelle zone di Negrar e limitrofe soprattutto nelle zone montuose le cave di Prun hanno dato un’architettura specifica che non si trovano in altri luoghi d’Italia. I forti contrasti di colori chiaro scuri hanno dato un fascino grazie al lastame, il materiale usato dalle fondamenta alla copertura del tetto.
I cavatori della Valpolicella hanno coniato dei termini specifici per ogni strato della pietra. In base alle caratteristiche tecniche, alla colorazione, allo spessore e collocazione ci sono nomi come mejòn, lòa, biancòn, rossòn, lastìna e molti altri. Un vocabolario specifico creato per aiutarsi tra i vari cavatori durante le estrazioni.
Le cave possono essere esplorate per vivere un’avventura alla Indiana Jones
Le Cave di Prun possono essere ancora visitate anche al giorno d’oggi per vivere un’avventura e sentirsi per una volta esploratori come il noto archeologo Indiana Jones. Durante questi itinerari si possono scoprire delle testimonianze sulla vita quotidiana del passato come lavatoi, fontane, capitelli, mulini, edifici religiosi e torri colombare.
Purtroppo i percorsi organizzati all’interno di queste gallerie non sono organizzati tramite indicazioni. Ogni strada del percorso viene indicata con un colore diverso così che ogni turista possa scegliere di percorrerne solo una parte. Ma è importante tenere a mente che è vietato avventurarsi in autonomia all’interno delle grotte. Per organizzare una gita all’insegna dell’avventura nelle Cave bisogna sempre rivolgersi all’associazione culturale “La Malga” attraverso il sito internet dedicato (www.prun.it).
I vari percorsi itineranti hanno una durata variabile, da quello più semplice da mezz’ora a quello più lungo da percorrere in una media di 4 ore e mezza. Una proposta interessante per scoprire luoghi storici della zona veronese.
Buongiorno, è importante precisare che i percorsi non sono all’interno delle cave, anzi non è possibile ed è vietato entrare nelle cave in autonomia. Chi è interessato a conoscerle può rivolgersi all’associazione culturale che cura il sito. Per info http://www.prun.it
Con l’occasione informo che il 2 giugno ci sarà un evento per promuoverle