Villa Mosconi Bertani è una tenuta posizionata all’interno della Valpolicella a pochi muniti dalla città di Verona e dal Lago di Garda. Costruita nel 1500, la villa fu un’importante sede per la produzione di importanti vini. Nel 1700, dopo l’integrazione con il nuovo parco romantico, la Contessa Mosconi e il drammaturgo Ippolito Pindemonte ospitarono un salotto letterario all’interno della tenuta così da renderla un centro rilevante anche dal punto di vista culturale oltre che gastronomico.
Villa Mosconi Bertani: un luogo dove vino e letteratura si incontrano
La cantina della villa fu costruita nel 1500 sui resti di un antico insediamento preesistente risalente all’epoca degli Arusnati, un antico popolo italico che abitava nella Valpolicella. Nel 1735 la famiglia Fattori iniziò a costruire la villa, purtroppo la dovettero vendere in maniera incompiuta ai Mosconi nel 1769. I nuovi proprietari completarono i lavori aggiungendo un parco romantico in stile inglese grazie al quale l’attività vinicola divenne una delle maggiori cantine dell’epoca presente nel Nord Italia. Oltre ad esso la villa divenne un importante centro letterario frequentato da esponenti della cultura del periodo, tra cui il poeta e letterario Ippolito Pindemonte.
Nel 1957 la famiglia Bertani acquistò la tenuta per renderla la sede di rappresentanza dell’omonima cantina. Attualmente la proprietaria è la famiglia Bertani che continua la tradizione nella produzione di vini.
Villa Mosconi Bertani: l’arte romantica è la protagonista delle sale della tenuta
I primi proprietari della villa, la famiglia Fattori, hanno voluto rendere la struttura una dimora aristocratica donandole uno scopo autocelebrativo per ricordare a tutti il loro titolo comitale. All’interno della Villa si trova una cappella consacrata a San Gaetano posta al centro tra i rustici e le cantine, costruita a metà del Settecento ad opera dell’architetto veronese Adriano Cristofali.
All’interno della tenuta si possono ammirare diverse opere d’arte, come ad esempio le statue monocrome rappresentanti le Muse delle Arti (Architettura, Scultura, Pittura…). Oltre ad esse sono presenti dei dipinti raffiguranti le quattro stagioni e lo scorrere del tempo. In questi quadri spunta Zefiro che si libra nell’aria e sullo sfondo si scorge Apollo sul suo carro.
Un parco in stile romantico ha fatto sognare i pittori dell’epoca
Il Settecento è stato il periodo in cui si iniziarono a diffondere i parchi naturalistici ispirati alla moda del tempo, ossia l’inizio del Romanticismo. Questa nuova idea dei complessi naturalistici imponeva una prevalenza del giardino inglese paesaggistico, romantico con piante esotiche ed angoli con finti ruderi archeologici. Su quest’idea i fratelli Giacomo e Guglielmo Mosconi sistemarono i terreni retrostanti alla tenuta trasformandoli in una duplice destinazione, giardino e bosco.
Questo parco ispirò il Persico che nel 1820 lo descrisse come un giardino variato da piante esotiche. Oltre a lui anche il pittore veronese Angelo Dall’Oca Bianca venne influenzato dalla bellezza del parco della villa.
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