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Il Trovatore, grande successo del patriota Giuseppe Verdi

Il Trovatore

Proseguiamo la nostra carrellata delle opere previste dal programma estivo dell’Arena di Verona con Il Trovatore di Giuseppe Verdi, uno dei capolavori più importanti della storia della lirica mondiale.

Un successo immediato

Il libretto de Il Trovatore si ispira al dramma di Antonio García Gutiérrez, El Trovador: fu lo stesso Verdi a decidere di scriverne un’opera lirica e affidò la commissione del libretto al napoletano Salvadore Cammarano, che morì poco dopo averlo terminato. Le ultime correzioni, infatti, saranno di Leone Emanuele Bardare, collaboratore del Cammarano, e da Verdi stesso, che effettuò dei cambiamenti e aggiunte su alcune canzoni e abbreviò i versi finali dell’opera.

La prima assoluta si tenne al Teatro Apollo di Roma nel 1853, e fu un successo enorme. il coinvolgimento del pubblico, infatti, toccò punte che mai più verranno raggiunte dal compositore. Anche le cronache dell’epoca ne furono entusiaste, definendolo un capolavoro senza precedenti.

La trama de Il Trovatore

La sua trama si apre con Ferrando, capitano delle Guardie, che racconta ai familiari del Conte di Luna, il cui fratello Garzia fu avvicinato da una zingara nella culla. Dopo poco quest’ultimo si ammalò, e la donna venne accusata di stregoneria e condotta al rogo, spingendo la figlia di costei a vendicarsi rapendo e bruciando vivo il piccolo Garzia. Terminato il racconto, si passa al presente: il Conte è ormai un uomo, ed è profondamente innamorato della giovane Leonora, la quale però desidera il valoroso Manrico, il trovatore che dà il titolo all’opera. Una sera quest’ultimo, durante una serenata per la sua bella, viene udito proprio dal Conte, il quale dopo aver capito di non essere ricambiato dalla ragazza lo sfida a duello. Il nobile viene sconfitto, ma è risparmiato dal rivale, che “bloccato” da una forza quasi sovrannaturale al momento del colpo di grazia.

Il secondo atto de Il Trovatore si apre con la zingara Azucena che racconta al figlio Manrico la storia dell’assassinio della madre (la donna messa al rogo dal padre del Conte di Luna): durante la storia la gitana svela che, accecata dalla vendetta, al momento della vendetta commise un errore terribile, gettando alle fiamme non il figlio del Conte, ma il suo bambino. Pervaso da un atroce dubbio, Manrico chiede ad Azucena se lei sia davvero sua madre, venendo frettolosamente rassicurato. I dubbi di Manrico, però, non si dissolvono, anche alla luce dell’avvenimento che lo ha portato a risparmiare il Conte. Nel frattempo quest’ultimo è deciso a rapire Leonora che, credendo morto l’amato, si era chiusa in convento. Manrico riesce tuttavia a scongiurare il pericolo, e durante uno scontro tra i propri uomini e quelli del Conte rapisce la donna e fugge con lei.

Una vendetta finalmente compiuta

Il Conte, il quale ha appena perso la sua città, Castellor, ne medita la riconquista e architetta la vendetta sui due amanti, che proprio lì si sono rifugiati. Nel frattempo, fuori dalla città, alcuni esploratori di ronda catturano Azucena, che era partita in cerca di Manrico. Ferrando, riconosciuta la donna, la porta dal Conte, che la condanna al rogo. La notizia della cattura della madre del trovatore interrompe l’imminente matrimonio tra i due amanti, con Manrico che corre a salvare la madre, venendo però catturato. Saputa la notizia, Leonora si precipita alla torre in cui i due sono rinchiusi, ma si imbatte nel Conte: disperata, gli chiede di liberare Manrico con la promessa di giurargli amore eterno. Il Conte accetta ma Leonora, di nascosto, beve il veleno celato nel suo anello e si reca dall’amato per informarlo della sua libertà.

Appena il ragazzo la vede, capisce subito della follia compiuta dalla ragazza, che muore tra le sue braccia. Il Conte, capito l’inganno, decide di giustiziare comunque Manrico, facendo assistere Azucena alla morte del figlio. Quest’ultima, però, rivela al Conte che l’uomo che ha appena giustiziato è in realtà suo fratello. Il dolore della donna, che ha cresciuto il ragazzo come un figlio, è tanto, ma dopo tanti anni la sua vendetta è finalmente compiuta.

Il Trovatore, grande successo del patriota Giuseppe Verdi ultima modifica: 2019-07-15T16:00:06+02:00 da Luigi Bove

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