Potrebbe presto arrivare un prezioso riconoscimento per la città degli Scaligeri. Verona, infatti, ha appena inviato la sua candidatura come Capitale italiana della Cultura 2021 assieme ad altre 43 meravigliose località della nostra penisola.
Un progetto affascinante e ambizioso
Nei giorni scorsi è stato il sindaco in persona, Federico Sboarina, ad inviare al Ministero per i Beni e le Attività Culturali la candidatura della città di Verona a Capitale italiana della Cultura per l’anno 2021. Come primo atto ufficiale, infatti, è stata sottoscritta la manifestazione di interesse per partecipare al bando del ministero. Da oggi il comune di Verona ha poco meno di due mesi di tempo per inviare il dossier in cui si illustra il progetto della giunta comunale. Ciò rappresenta un’importante possibilità di creare nuovi stimoli e progetti creativi, che potrebbe ritrovarsi catapultata in un’occasione di ulteriore crescita e visibilità. Con un grande indotto economico per le attività commerciali cittadine, ovviamente!
Questo, infatti, rappresenta il momento ideale per Verona di cimentarsi in un progetto molto ambizioso, che va a coronare un momento positivo per la città. Il recente rapporto sulla qualità della vita nel capoluogo scaligero, infatti, è un riconoscimento al grande lavoro svolto.
Per riuscire a vincere il bando, il comune ha preparato, nel programma da inviare al MIBAC, un percorso composto da ventuno siti cittadini di grande interesse storico e urbanistico. Oltre a ciò, la città collaborerà con Firenze e Ravenna alle celebrazioni per i settecento anni dalla morte di Dante Alighieri. Lo scrittore, come è noto, passò nella città veneta parte del suo esilio.
La serrata concorrenza per diventare Capitale italiana della Cultura 2021
Per riuscire a convincere la commissione che deciderà la Capitale italiana della Cultura 2021, inoltre, c’è la forte volontà di puntare sui cosiddetti patrimoni di pietra di Verona, intesi come mura storiche, lastricati cittadini e fossili. Questi percorsi andranno ad intersecarsi con le suddette manifestazioni dantesche da gennaio a settembre 2021.
La concorrenza, tuttavia, non è da poco. Altre 43 località meravigliose del Belpaese contenderanno questo prestigioso riconoscimento a Verona. Concorrenza che parte già dalla regione della città scaligera, con Belluno, Feltre e Pieve di Soligo candidate. Le altre località in lizza riguardano altre sedici delle venti regioni italiane. Si parte con L’Aquila in Abruzzo, che punta a rilanciarsi definitivamente dopo i danni ingenti del terremoto del 2009. Poi Venosa in Basilicata e Tropea, la città della cipolle rosse, in Calabria.
Massiccia la partecipazione della Campania, con Capaccio Paestum, Castellammare di Stabia, Teggiano, Giffoni Valle Piana, Padula e Procida. Sempre al Sud, la Sicilia candida Catania, Modica, Palma di Montechiaro, Scicli e Trapani. Mentre la Puglia propone Bari, Barletta, Molfetta, San Severo, Taranto, Trani e l’Unione Comuni Grecia Salentina. Il Lazio ha candidato Arpino e Cerveteri. Il Molise, invece, Isernia, mentre più corposa la presenza dell’Emilia Romagna. Invieranno il loro programma, infatti, Ferrara, l’Unione dei Comuni della Bassa Reggiana e quella della Romagna Forlivese. Altre candidate del Centro Italia sono Ancona, Ascoli Piceno e Fano per le Marche. Carbonia e San Sperate per la Sardegna. E Arezzo, Livorno, Pisa, Volterra per la Toscana. Nel Settentrione, infine, partecipano al bando Verbania in Piemonte, Genova in Liguria, Vigevano in Lombardia e Pordenone in Friuli Venezia Giulia.