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CULTURA FESTE E SAGRE MEMORIA TRADIZIONI

Brusa la vecia, una tradizione di buon auspicio

Fantoccio Vecia Piazza Bra

Il coronavirus ha messo in pausa la quotidianità e le tradizioni che da anni accompagnano la vita dei veronesi. Una di queste è Brusa la vecia, un antico rito che trova le proprie origini nella preistoria. I cittadini di Verona effettuano questa tradizione nel giorno dell’Epifania oppure nella notte tra il 5 e il 6 gennaio. La vecia è un fantoccio bruciato per allontanare la cattiva stagione e pregare l’avvento della primavera e della rinascita delle attività agricole. Questo antico culto era protagonista nella piazza centrale di Verona, Piazza Bra.

Brusa la vecia: una cerimonia che attraversa la storia

Questo culto propiziatorio accompagna la vita delle persone prima della comparsa del cristianesimo. La popolazione dei Celti la utilizzavano per ottenere le grazie della divinità bruciando un fantoccio simbolo del passato. I contadini hanno utilizzato questo rito per concludere il percorso della semina, guardando la direzione del fumo del fuoco cercavano di capire come sarebbe stato il raccolto del nuovo anno.

Con la comparsa del cristianesimo la tradizione ha attribuito a questi fuochi dei riferimenti alla storia della vita di Gesù. Queste luci naturali venivano rappresentate come dei segnali luminosi che hanno aiutato i Magi nel loro viaggio oppure nella fuga della sacra famiglia verso l’Egitto.

Brusa La Vecia Piazza Bra
Brusa la vecia, Piazza Bra (crediti foto: Flavio Vallenari, Getty Images)

Un culto che unisce l’Italia settentrionale

Il fantoccio non brucia solamente nella città scaligera. Nel Friuli Venezia Giulia questa tradizione diventa pignarûl o cabossa nella zona della bassa friulana. A Treviso, Pordenone e Venezia è chiamato panevìn o panaìn: pane e vino, un augurio per un anno ricco. Nelle zone del basso Friuli e del Veneto Orientale questa tradizione prende il nome di foghèra o casèra. In Emilia Romagna diventa Fasagna nelle provincie di Parma e Reggio Emilia. A Bologna e Modena si festeggia il falò del vecchione, mentre sul Lago Maggiore il culto diventa se brüsa ul vécc.

(Foto in evidenzia, crediti: Stefano Piccoli, Radio Pico)

Brusa la vecia, una tradizione di buon auspicio ultima modifica: 2021-01-04T09:00:17+01:00 da Martina Ortis

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