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COSA VEDERE LUOGHI DI RITROVO PIAZZA

Piazza Bra: da slargo fuori le mura a fulcro della città

Piazza Bra: una foto antica in bianco e nero

Ogni città ha un suo centro, un luogo di ritrovo che diventa, col tempo, un posto emblematico. Questo è ciò che Piazza Bra è per Verona: il suo ombelico, la sua agorà. È nata quasi per caso. Era uno slargo sterrato. Ma pian piano, grazie alla costruzione delle magnifiche opere che vi si affacciano, è venuta a delinearsi una piazza, quella che è oggi la piazza più grande della città oltre che una delle più grandi d’Europa. Andiamo a scoprire insieme la sua storia.

Da Breit a Bra

Anche il nome sta a indicare ciò che essenzialmente era un tempo piazza Bra, quello che i longobardi definivano breit, ‘largo’. Da breit ne è derivato l’italiano ‘braida’, ossia ‘campo’, ‘prato’. Infatti, si trovava fuori dalle mura cittadine in un terreno incolto compreso tra le mura romane e le mura comunali. Fino al cinquecento, la piazza principale di Verona non aveva, ancora, nessuna forma. Ma la sua importanza era già ben nota: sul lato settentrionale s’ergeva maestosa l’Arena. Proprio per questo, tale luogo fu scelto per edificare altri palazzi. L’architetto Sanmicheli ne delimitò il lato occidentale con il Palazzo degli Honorij. La Gran Guardia, conclusa nell’800 ne tratteggiò quello a sud. E, infine, l’architetto Barbieri, con il Palazzo a lui denominato, oggi sede del municipio, marcò il lato orientale. Nacque così piazza Bra.

Liston di piazza Bra oggi
Autore: Mathias Liebing – Licenza: CC BY-NC-ND 2.0 

La costruzione

Ma facciamo un passo indietro. Dicevamo che questo slargo cominciò a essere conosciuto e frequentato a partire dal I secolo d.C in quanto via d’accesso all’anfiteatro romano. Ma era fuori dalle mura cittadine e per collegarlo alla città l’imperatore Galerio fece aprire una porta lungo la cinta muraria. Al posto di questa porta, probabilmente detta Braida, sorsero, tra il tre e il quattrocento, dei fornici. E piano piano, con il passare dei secoli, la piazza andò definendosi. Nel seicento cominciarono a spuntare dei palazzi: le fabbriche della Gran Guardia e la sede dell’Accademia Filarmonica di Verona. Si livellò il suolo della piazza e si crearono delle pendenze per facilitare il flusso delle acque. Ma il primo a intravederne la funzione di luogo di ritrovo fu il podestà Alvise Mocenigo, che fece costruire, e inaugurò sul finire del Settecento, il Liston.

Il marciapiede lastricato in pietra rosa diventò il luogo prediletto dalla borghesia veronese per le sue passeggiate. Tra le due arcate nell’Ottocento venne eretto un orologio con i quadranti visibili da ambedue i lati delle mura. E sempre durante questo secolo venne istallata una prima forma di illuminazione pubblica con dei fanali a olio, che nel 1845 vennero sostituiti da quelli a gas. Intorno agli anni ’70 del secolo, poi, nella zona meridionale nacque un’area verde. Dei giardini circolari che andavano a formare un una struttura triangolare al cui centro sorgeva una fontana. A partire dal 1884 e fino al 1951 vi passò la tranvia.

Gli usi di Piazza bra

La Bra è casa di statue e targhe commemorative. Al centro domina la statua bronzea di re Vittorio Emanuele II a cavallo e con spada in mano, inaugurata nel 1883. Sulle pareti dei palazzi che danno sul Liston, invece, sono affisse lapidi commemorative: una a memoria dell’eccidio del 6 ottobre 1866; una in ricordo di Garibaldi; una in memoria ai caduti in Libia. Un’altra di ringraziamento all’esercito che, durante l’esondazione dell’Adige del 1882, soccorse gli abitanti. Una lapide in ricordo degli italiani deportati durante la seconda guerra mondiale. C’è, ancora, la Fontana delle Alpi, donata dai tedeschi in occasione del gemellaggio tra Monaco e Verona.

Stella Cometa in Piazza Bra
Autore: FisioVerona – Licenza CC BY 2.5 it

Una volta dentro le mura cittadine, piazza Bra divenne, inoltre, foro boario: vi si vendeva legname, bestiame, fieno, paglia, e si tenevano due fiere all’anno di una quindicina di giorni ciascuna. Qui si tiene tutt’ora la famosa fiera di Santa Lucia. Ma fu anche terreno di scontri durante le Pasque Veronesi del 1797. E in alcuni documenti è denominata “piazza d’armi” poiché era il luogo della rassegna delle truppe. Nel periodo natalizio, sotto gli archi dell’Arena a partire dal 1984 si tiene la Rassegna dei Presepi. E, sempre in questo periodo, dall’Arena spunta la magnifica stella cometa di acciaio. Oggi, la Bra ospita eventi di ogni genere: manifestazioni, gare, concerti, mercatini. Con i suoi numerosi bar e ristoranti è il fulcro, il cuore vitale e pulsante della città scaligera.

Immagine in evidenza: Piazza Bra sul finire dell’800
Autore: Moritz Lotze  licenza: Pubblico dominio

Piazza Bra: da slargo fuori le mura a fulcro della città ultima modifica: 2019-12-06T09:00:00+01:00 da Serena Villella

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