Sebbene non sia uno dei santi più conosciuti e venerati dai cattolici, il culto di San Zeno è molto popolare in Italia, soprattutto nel nord del Paese, tra il Veneto e la Lombardia. Il santo, che morì a Verona nel 371, è anche il patrono della città sin dall’alto Medioevo.
La vita e i miracoli del santo
Non si sa molto della vita di San Zeno, a parte il fatto che pare fosse originario della Mauretania, una zona che corrisponde alla zona occidentale dell’attuale Algeria, oltre a porzioni del Marocco e della parte alta della Mauritania. Questa informazione ha fatto sì storicamente si rappresenti san Zeno con una carnagione scura e che sia passato alla storia come il Vescovo Moro. Le fonti agiografiche lo descrivono come una persona semplice, che visse in austerità fino alla morte, cibandosi del pesce che egli stesso pescava nel fiume Adige. La sua formazione alla scuola retorica africana, alla stregua di Apuleio, Tertulliano e Lattanzio, comunque, dovette sicuramente dargli una formazione particolarmente erudita. Sedette sul seggio episcopale della città di Verona dal 362 fino alla sua morte.
Molti sono i miracoli che vengono ascritti all’operato di San Zeno. Il primo narra di una guarigione miracolosa. Zeno, infatti, avrebbe guarito la figlia indemoniata del magistrato Gallieno di Rezia che, per ringraziarlo, gli regalò una corona d’oro. Un’altra leggenda racconta che il fonte battesimale della basilica di Verona sarebbe stato il frutto di una scommessa vinta nientemeno che con Satana. Dopo averlo battuto in una partita a palla, infatti, il santo costrinse l’avversario a portarlo sulle spalle fino a Roma.
Il miracolo più famoso di San Zeno, infine, sarebbe avvenuto al tempo del re dei Longobardi, Autari. Come riferisce papa Gregorio Magno, infatti, il re aveva appena sposato Teodolinda, quando le acque dell’Adige strariparono arrivando fino alla cattedrale. Grazie al santo, però, si fermarono proprio all’ingresso della chiesa, salvando così tutti i veronesi che erano al suo interno.
Il culto di San Zeno a Verona
Il culto di San Zeno si impose a Verona sin dagli anni successivi alla sua morte. Già nella prima metà del V secolo, infatti, il vescovo Petronio recitò un sermone nel giorno di Natale, dedicato proprio al santo nordafricano. I veronesi hanno dedicato a lui la loro basilica, capolavoro dell’arte romanica. Sulle formelle del portale della cattedrale, infatti, sono riportate varie scene della vita del santo, mentre sul piccolo portico l’africano è raffigurato nell’atto di compiere i suoi miracoli. Nella chiesa, inoltre, è presente la famosissima statua del santo benedicente, che gli abitanti della città hanno rinominato San Zen che ride.
Il culto di San Zeno è molto popolare anche nella provincia di Verona. Secondo la leggenda, infatti, il santo si dedicò anche all’evangelizzazione di alcuni villaggi vicini alla città. La dominazione veneta su alcune città lombarde come Brescia, successivamente, hanno favorito la diffusione del culto anche in queste zone. In alcuni paesi lombardi il santo è conosciuto come Zenone.