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La Chiesa di Santo Stefano, una delle più antiche della città

L'esterno della chiesa di Santo Stefano

Il 26 dicembre la Chiesa Cattolica celebra e ricorda Santo Stefano, il protomartire, ossia il primo cristiano ad aver dato la propria vita per la fede, per la diffusione del vangelo e per testimoniare la vita di Cristo. A Verona a questo Santo è dedicata una delle chiese più antiche della città. Scopriamone insieme la storia e le vicissitudini.

L’architettura

La chiesa di Santo Stefano è un connubio di stili e correnti artistiche e architettoniche. La sua struttura è il risultato di secoli di trasformazioni, modifiche e aggiunte. Oggi si presenta con un’imponente facciata a capanna romanica che alterna fasce orizzontali di cotto e tufo. Predomina il rosone affiancato da due monofore, al di sopra di una finestra centrale, e la finestra a croce al di sotto di una cornice di archetti rampanti. Menzione al campanile del XII secolo, nella sua particolare forma ottagonale, con il suo doppio ordine di bifore, per un totale di sedici, divise da piastrini. L’interno, invece, mantiene la pianta a croce latina suddivisa in tre navate, la centrale naturalmente più ampia. Si sviluppa su tre livelli. La cripta sotterranea con colonne in marmo rosso veronese, dell’ottavo secolo, che sorreggono volte a crociera, suddivise in venti campanate. La chiesa plebana e, infine, il presbitero leggermente sopraelevato.

Un piccolo museo

La chiesa, nel quartiere Veronetta, è un piccolo museo, un tripudio di opere d’arte. Partiamo dagli affreschi del ‘300 realizzati da Martino di Verona. L’Annunciazione e l’Incoronazione della Vergine sono a sinistra del presbitero. Passiamo, poi, ai dipinti di due secoli più tardi che portano la firma di Battista del Moro, Giovanni Caroto e Domenico Brusaorci. E poi le cappelle che arricchiscono le navate laterali.

Cappella Varalli nella chiesa di Santo Stefano
Cappella Varalli. Autore Syrio – Opera propria – Licenza – CC BY-SA 4.0

A sinistra incontriamo La Sacra Famiglia e Santi, al centro la cappella dell’Immacolata Concezione e, infine, la cappella che conserva il busto marmoreo di Giuseppe Bonduri, parroco di Santo Stefano. Prima della rampa che conduce alla cripta, un affresco monocromo attrae l’attenzione dei visitatori: la Sepoltura di Santo Stefano, di Del Moro. Sulla destra, invece, troviamo la famosa cappella Varalli, un tipico esempio di arte barocca, con stucchi manieristici e la cupola dipinta da Pasquale Ottino, risalente alla prima metà del ‘600. Impossibile non ammirare le tre pale: I cinque santi vescovi di Verona, di Marcantonio Bassetti; I quaranta Santi Martiri veronesi, di Alessandro Turchi e La strage degli innocenti anch’essa di Ottino.

La storia della chiesa di Santo Stefano

Risale al V secolo la chiesa di Santo Stefano. Della prima e originale struttura rimane ben poco e gli studiosi suddividono la sua storia architettonica in quattro momenti. Il periodo paleocristiano, quello alto medievale, il periodo romanico e l’epoca rinascimentale. Ne risulta, dunque, una mescolanza di stili. Osservando e entrando all’interno della chiesa si percepisce tutta la sua storia lunga secoli oltre che  tutta la sua sacralità. Secondo le fonti più attendibili, l’edificio venne eretto dopo 415, anno in cui, a Gerusalemme, furono rinvenute le reliquie di quello che è diventato il primo martire della storia della religione cattolica. Seguiva un’architettura paleocristiana. Vi si accedeva attraversando un atrio. All’interno, la navata unica a pianta cruciforme con un transetto, un presbiterio e un un’abside semicircolare. I primi cambiamenti sostanziali avvennero tra il VI e il VII secolo.

Lato meridionale della chiesa di Santo Stefano a Verona
Autore: Geobia – Opera propria – Licenza: CC BY-SA 3.0

A quest’epoca risale, infatti, l’ampliamento a tre navate e la costruzione delle due scalinate d’accesso alle navate laterali. Nel XII secolo, poi, fu realizzata la cripta. La chiesa di Santo Stefano a Verona, che conservava le reliquie del Santo, divenne una meta di pellegrinaggio per i fedeli di tutt’Italia. Sempre in questo secolo, un terremoto ne distrusse gran parte della struttura. Ne seguì una lunga fase di ricostruzione e cambiamenti, che terminò soltanto il secolo successivo. Ma le ristrutturazioni sono continuate anche nei secoli  a venire subendo l’influenza delle varie correnti artistiche italiane. Nei secoli a venire sono state aggiunti altari e cappelle lungo le navate laterali.

Immagine in evidenza di Adert – Opera propria licenza: CC BY-SA 4.0

La Chiesa di Santo Stefano, una delle più antiche della città ultima modifica: 2019-12-27T14:45:18+01:00 da Serena Villella

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