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ARTE MONUMENTI

Porta Vescovo: dalla difesa della città alla divisione tra Veronetta e Borgo Venezia

Porta Vescovo Citta Andrea Bertozzi

Porta Vescovo è una delle antiche porte di accesso alla città di Verona, posta sulla sinistra dell’Adige. Insieme a Porta Borsari, Palio e Nuova, essa rappresenta un’importante testimonianza della storia antica della città scaligera. Porta Vescovo era un accesso strategico dal punto di vista militare. Attualmente divide i quartieri Veronetta e Borgo Venezia.

Una testimonianza rappresentata da una lapide ricorda che grazie a Porta Vescovo ci fu l’ingresso delle truppe italiane nella città scaligera nel 1866. Grazie a questa importanza storica il nome del monumento ha ispirato la stazione dei treni situata nella parte più orientale di Verona.

Porta Vescovo: un ingresso tra le mura difensive della città scaligera

Alla fine del XIII secolo Cangrande della Scala volle costruire un ingresso orientale alla città scaligera. Esso subì una ristrutturazione assieme alle mura difensive durante il periodo della Repubblica di Venezia. Questo lavoro fu fatto con l’obiettivo di rendere le mura più adatte all’introduzione della polvere da sparo.

Porta Vescovo Antica 2
Una foto antica di Porta Vescovo

Nel corso dell’Ottocento il lavoro dell’Imperiale Regio Ufficio delle Fortificazioni di Verona portó ulteriori modifiche alla costruzione dell’ingresso alla città.  Tra il 1840 e 1850 la porta venne ampliata mentre tra 1862 e 1863 venne trasformata seguendo il progetto di Anton Naredi Reiner, l’architetto che progettò anche la porta di Campofiore.

La struttura architettonica dell’ingresso orientale a Verona

L’edificio di Porta Vescovo rappresenta una pianta quadrata tipica del Cinquecento, in cui è presente un grande androne dove passavano carri al centro e pedoni ai lati della porta. I lavori iniziati nel 1520 ingrandirono la porta, comparve inoltre un arco trionfale romano, costruito sui modelli che già erano presenti in città.

Verso la metà del XIX secolo comparvero il corpo di guardia, i magazzini e due ingressi laterali per rinforzare ulteriormente la Porta. Grazie a queste aggiunte l’edificio divenne un accesso militare durante la dominazione austriaca sul regno Lombardo Veneto. La struttura rinascimentale che caratterizza Porta Vescovo è stata fonte di ispirazione per gli architetti del periodo.

Porta Vescovo Campagna Andrea Bertozzi
Porta Vescovo (crediti: Andrea Bertozzi)

L’edificio è completamente rivestito da pietra bianca levigata di ordine dorico sulla quale sono presenti elementi ornamentali e fregi. Gli elementi rinascimentali della facciata sono sopravvissuti nel corso del tempo conservando la loro integrità, mentre il prospetto verso la città ha perduto l’immagine cinquecentesca. Archetti pensili e torrette poligonali hanno sostituito questa perdita, dando alla Porta d’ingresso uno stile neo medievale che si era diffuso in Austria alla fine dell’Ottocento.

Le ipotesi legate al nome della Porta d’ingresso alla città

Il nome Porta Vescovo ha un’origine ancora sconosciuta. Secondo alcuni studiosi potrebbe riferirsi all’abitudine del vescovo della città scaligera di vantare alcuni diritti dei dazi presenti sulla merce che passava per quell’ingresso.

Porta Vescovo Antica
Una foto antica di Porta Vescovo

Un’altra ipotesi potrebbe essere legata all’arrivo dei personaggi religiosi da Venezia, i quali entravano nella città scaligera utilizzando quel passaggio durante il governo della Repubblica Veneta.

(Foto di copertina, crediti: Andrea Bertozzi)

Porta Vescovo: dalla difesa della città alla divisione tra Veronetta e Borgo Venezia ultima modifica: 2021-05-17T08:49:48+02:00 da Martina Ortis

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