La comunità ebraica di Verona ha una lunga storia, risalente al Medioevo se non prima. A questa secolare permanenza fa eco la sinagoga, elemento simbolo della comunità nella città scaligera. Progettata nell’Ottocento ma inaugurata nel 1929, è facile da raggiungere per passanti e turisti. L’edificio, infatti, sorge in centro città, tra Via Cappello e Via Pellicciai. Oltre alla sinagoga è possibile visitare anche il cimitero ebraico situato, però, in Borgo Venezia.
La Comunità ebraica di Verona
Non si conosce con precisione il periodo in cui gli ebrei si stanziarono a Verona. La prima notizia certa è che nel X secolo il vescovo li cacciò dalla città. Questo tipo di provvedimento sarà piuttosto frequente dal Medioevo fino al periodo fascista. Nel XII e XIII secolo la comunità ebraica vantava persone di grande rilievo. La situazione però peggiorò nel XV secolo sotto la Serenissima quando vari provvedimenti li discriminarono nelle attività lavorative. Oltre a questo, furono costretti a indossare un segno distintivo, inizialmente un cerchio, poi una croce gialla.
Nel 1599 Verona edificò il ghetto, con lo scopo di separare gli ebrei dal resto della popolazione. Questo non impedì ad alcuni cristiani nel 1797 di prenderlo d’assalto e incendiarlo. In generale, le condizioni sanitarie e strutturali del ghetto erano sempre precarie. La situazione cambiò con Napoleone che riconobbe agli ebrei pari diritti e abolì i ghetti.
La Sinagoga nel cuore di Verona
Sotto gli austriaci subirono altre discriminazioni che però terminarono con l’Unità d’Italia. Proprio nell’Ottocento a Verona figurano importanti personalità ebraiche: Cesare Lombroso, Achille Forti ed Eugenia Vitali Lebrecht. La comunità ebraica nel frattempo crebbe fino a superare le mille unità. In questo periodo sorsero le case-torre adiacenti a Piazza delle Erbe, per ospitare più persone nella stessa struttura. La comunità progettò la costruzione di una nuova sinagoga ma nel 1854 i lavori si interruppero per mancanza di fondi.
La città completerà e inaugurerà l’edificio solo nel 1929, dopo una riqualificazione igienica e sanitaria dell’area. Il progetto porta il nome dell’architetto Fagiuoli. La facciata è maestosa, l’interno è decorato con elementi pittorici. A questi si aggiunge un aron (scomparto dove viene tenuto il Sefer Torah) di marmo del XVII secolo. La sinagoga si trova dove una volta sorgeva il ghetto ebraico, a pochi passi da Piazza Erbe.
La comunità ebraica oggi
Il numero degli ebrei residenti a Verona è diminuito rispetto all’Ottocento. Resta comunque una comunità attiva e importante della città. Durante l’anno organizza eventi e attività culturali. Il periodo più sentito è il Giorno della Memoria, che si celebra il 27 gennaio di ogni anno. Anche la città ricorda quel triste periodo storico con spettacoli, iniziative e visite guidate.
In Piazza Bra vengono posti alcuni vagoni che durante il periodo nazifascista portavano gli ebrei verso i campi di lavoro e di concentramento. La comunità ha voluto ricordare con una targa sulla facciata della sinagoga una delle tante persone coraggiose di quel periodo. Rita Rosani, ebrea, nata e cresciuta a Trieste, entrò nella Resistenza per contrastare l’oppressione fascista. Operò nel veronese, tra la Valpolicella e Zevio, andando incontro alla morte nel 1944. Aveva solo 24 anni. Verona ha dedicato con una via e due scuole a suo nome.
Per info sulle attività e le visite alla sinagoga: https://www.comebraicavr.it/it/