Il Literary Folk arriva a Verona con il progetto cantautorale di Bruce and Steve. Bruce and Steve nasce dal sodalizio tra due musicisti classici Tommaso Rossato, tenore, e Stefano Soardo, violinista e compositore. Entrambi con un amore viscerale per la canzone d’autore da Faber ai Queen. Secondo loro la musica è quel filo rosso che lega Leonard Cohen, Wagner agli Iron Maiden, Bach a Simon & Garfunkel. Non ve lo immaginate? Beh loro ve lo dimostreranno con questo nuovo disco.
Stefano e Tommaso ci raccontano che l’idea di creare questo gruppo nasce dal desiderio di ritrovare una profondità nella canzone, nella ricerca della sua origine, nella melodica e l’armonia. E anche nel ritrovarsi in un genere musicale che due coniano con il termine “Literary Folk”.
Che cos’è il Literary Folk?
Grazie a Bruce and Steve il suono del “Literary Folk” arriva a Verona e come si può leggere dal loro sito: “Folk perché folk è l’origine di ogni musica, letterario perché se c’è da raccontare una storia ci si può affidare a chi ha speso la propria vita per farlo al meglio”.
L’unione, quindi di due grandi passioni: la letteratura e la musica, ha dato vita a questo progetto. Inoltre la formazione umanistica insieme a quella musicale accomunano i due cantautori e contribuiscono alla nascita di una canzone percepita come opera d’arte, come racconto, come riflessione.
Il disco d’esordio: Songbook n.1
Uscito lo scorso gennaio Songbook n.1 è una raccolta di storie, ispirate a capolavori della narrativa e della poesia di tutti i tempi. A partire dal primo brano, Alone, tratto da una poesia di Edgar Allan Poe sulla solitudine e la sensibilità dell’artista. Magdalen Walks, ispirata ad una poesia di Oscar Wilde. Una passeggiata nella natura lussureggiante ha tutta la freschezza dell’edonismo insito nella bellezza.
Passando da Rage che è una rielaborazione della poesia di Dylan Thomas “Do not go gentle into that night”. La poesia incita a ribellarsi e l’andamento epico è ripreso da luci ed ombre dalla musica, a tratti debole e fioca, a tratti fiera come un eroe antico. Poi si arriva a
The Swamp Angel poesia di Herman Melville, il celebre scrittore di Moby Dick.
Il nome della poesia deriva dal cannone ha una funzione metafisica e imparziale, escatologica. Si passa dalla ballad Phoebe ispirata al mito di Diana, vergine altera, bella e selvaggia e Atteone.
E si approda a Itaca di Kavafis. To my sister invece è una canzone che racconta un capitolo di calma domestica delle Lyrical Ballads di William Wordsworth, per arrivare a King of clouds and tears e concludere con Heart of Darkness. L’album è composto da 9 canzoni che alternano riferimenti a prosa e poesia.
Per il rilascio del loro album d’esordio Songbook n.1 il duo, che si sperimenta su diversi strumenti, è stato accompagnato durante una diretta live su YouTube dalla band composta da Elia Pinna, alla chitarra solista, Nicola Rossin, al basso e Veronica Pinali, alla batteria e percussioni.
Trovate la loro musica su tutte le piattaforme musicali come Spotify, Bandcamp. Mentre se avete qualche domanda o curiosità li potete trovare su Instagram e Facebook.
Non ci resta quindi che immergerci nelle loro sonorità e nell’immaginario di queste canzoni. Intanto aspettiamo con molta voglia il loro primo concerto dal vivo.